Dibattito etico

Negli ultimi decenni la bioetica si è concentrata sulla PMA
(procreazione medicalmente assistita), un tema molto delicato che porta a tensioni e scontri tra prospettive opposte. 

Per quanto riguarda la prospettiva ecclesiastica un tema centrale è la sacralità della vita.  La nascita di un bambino infatti è considerata un dono, non la realizzazione di un bisogno egoistico. L’uomo non ha la facoltà di controllare il processo procreativo. Il nesso tra coniugalità, sessualità e riproduzione, inoltre, non va scisso perché l’atto d’amore è un tutt’uno con l’atto procreativo come stabilito da Dio; la fecondazione assistita invece  consente di avere figli fuori dal rapporto sessuale tra i coniugi e addirittura può introdurre un donatore estraneo alla coppia rompendo così l’unità della famiglia con conseguenze negative per il bambino. Un altro problema che si pone questo filone è quello dell’embrione e attribuisce a quest’ultimo lo stato giuridico di persona sin dalla formazione delle sue prime cellule basandosi sulla sacralità della vita.

La posizione convenzionalmente definita laica ribatte ritenendo che l’embrione al suo stato iniziale vada considerato come un agglomerato di cellule privo di caratteristiche tali (ad esempio l’autocoscienza) da poterlo riconoscere come persona. 

 

 

Bibliografia:
J.L. & Med. 329, Recent Advances in Medically Assisted Conception: Legal, Ethical and Social Issues, 1991

Sitografia:
http://www.filosofico.net/fecartificiale.htm

 

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